martedì 29 dicembre 2015

Morire di smog

L'inquinamento non si combatte con le targhe alterne o gli incentivi per obbligarci a comprare altre auto inquinanti.
Bisogna riprogettare le città ed i trasporti, costruire ciclabili potenziare i mezzi pubblici, riconvertire le abitazioni, cominciare ad abbandonare le fonti fossili e guardare ad energie pulire clone l'idrogeno.

Ci vuole una nuova rivoluzione sociale ed industriale ma ma non mi pare che abbiamo persone in grado di farla.
Volete morire di inquinamento?

domenica 29 novembre 2015

Facciamo il punto sul clima che cambia

Comincia a fare freddo, i profughi in Macedonia sono costretti a stare per strada, mentre la Russia bombarda per sbaglio un mercato vicino al confine turco. 
Se non stiamo attenti sulle strisce pedonali, ci ammazzano, persone che in passato hanno già investito altri.
L'alcol fa male ai recidivi ma puo essere ottimo con la polenta OGM la domenica.
Venerdì è stata una giornata nera per gli americani, per ringraziare, si sono ammazzati di botte nei negozi.
Con questo tempo, che cambia, la gente si incontra a Parigi per abbandonare le scarpe ma poi la polizia dice che non si possono incontrare ed allora volano pietre, vasi e scarpe e tutti si incazzano.
Pare che dal 2050 farà più caldo ma ai potenti non interessa, tanto vanno a fare la settimana bianca sui ghiacciai che si sciolgono.
Tutti ora vogliono la Turchia in Europa, tanto da dargli un bel po' di miliardi, non sia mai facesse pace con i russi.
Il Papa parla di pace in Africa, da noi sono finiti o soldi, ci sono troppi attici da ristrutturare.
Questo clima che cambia, il traffico e la mia prima influenza devono avermi confuso le notizie nella testa.

domenica 15 novembre 2015

Restiamo umani

Una delle frasi più belle che ho sentito in questi giorni è:

Restiamo umani.

L'hanno scritta i francesi in piazza il giorno dopo l'attentato e non credo sia un consiglio. Più che altro è l'unica possibilità che un individuo civile può avere se vuole vivere in una comunità e non tornare da solo nelle caverne.

L'odio ed i pensieri razzisti ci hanno portato a tutto questo è non possiamo combatterli con altro odio.
Sotto attacco non siamo solo noi delle terre, così dette civilizzate e moderne ma tutte le  persone del mondo che vorrebbero una vita normale e si ritrovano oppresse da enormi giochi di potere.
In nome di Dio si è ucciso e si uccide in tutto il mondo ma nessuno ha mai chiesto di persona al suo Dio se è quello che vorrebbe.

Noi dobbiamo principalmente vivere qui adesso e non possiamo avere nessuna certezza di quello che c'è dopo, quindi perché dargli tanto credito? 
Cerchiamo di vivere bene adesso, in armonia con tutti gli altri umani che abitano il pianeta.
Il potere, il lusso e la fama non servono a farlo, servono i sorrisi della gente, darli e riceverli, tutto il resto è poco e niente.

mercoledì 11 novembre 2015

Se offrite lavoro

Sono lusingato di ricevere sempre nuove offerte di lavoro ma non riesco a capire alcune cose:

1. Perché mi chiedete il curriculum dato che c'è già sul sito dove avete recuperato la mia e-mail?

2. Perché mi offrite lavori temporanee di breve durata o lavori a partita Iva dato che sapete che ho un tempo indeterminato.

3. Perché mi offrite retribuzioni molto più basse di quella che già guadagno?

4. Cosa vi spinge a farmi perdere tempo con un colloquio di persona, quando il primo conoscitivo può essere fatto al telefono e solo successivamente possiamo decidere se per entrambi è utile impegnare altro tempo.

5. Se vi serve davvero qualcuno che conosca tutte le cose che scrivete nelle richieste di lavoro e che abbia quei titoli di studio, considerate di doverlo pagare 10 volte la cifra che avete in mente di offrirgli.

6. On-line c'è vita morte e miracoli di quello che faccio e che so fare, non dico che dovete leggere tutte le migliaia di articoli e cavolate che scrivo on-line ma almeno, date uno sguardo alle Bío. Siamo nell'era sociale.

7. Alla ricerca del personale assumete un esperto social, mi sarà molto utile. 

8. Non lo proponete a me, mi raccomando, io faccio altro.

mercoledì 7 ottobre 2015

Siamo solo il brand di noi stessi?


Non deludere le aspettative è il primo pensiero che ti passa in testa prima di scrivere un post.
Non puoi essere troppo aggressivo o volgare, non puoi essere troppo banale, non puoi raccontare la prima cosa che ti passa per la testa e nemmeno scrivere cose personali che potrebbero non interessare a nessuno.

Non essere troppo pessimista ma nemmeno ottimista perché a qualcuno potrebbero dare fastidio entrambe le estremizzazioni.

Scrivere frasi con significati nascosti o sotto intesi che le persone che non ti conoscono non sono in
grado di recepire non è una buona idea, devi essere il più chiaro possibile.

Fare personal branding non è una passeggiata di salute ed ambire ad avere più di followers non serve certo ad ingrossare il proprio ego ma è un preciso progetto di crescita personale in un campo che molti nemmeno conoscono o considerano il gioco di pochi.

Questa faticosa ricerca ti fa correre il rischio di snaturare te stesso e non trasmettere agli altri quello che sei veramente ma quello che vuoi che pensino tu sia.

Un po' come diceva Pirandello, devi indossare la tua maschera migliore ed apparire come il più brillante dei comunicatori della rete sociale. No, non diceva così dei social network, perchè non poteva conoscerli ma conosceva le persone ed il loro modo di interagire con gli altri, che è lo stesso principio di comunicazione dei moderni social, più soggetti a mascherare il proprio essere per la mancanza di comunicazione
visiva diretta.

Il rischio più grosso che si corre però è quello di non essere più se stessi ma un canone di perfezione che esula dalla propria indole e genera collegamenti sociali un tantino ghettizzati.

Voi siete davvero voi stessi sui social?

Io ci provo per non dimenticare me stesso da un'altra parte, a buttarci dentro gran parte delle mie emozioni, negative, positive e spesso anche noiose e ripetitive. Genero un brand di me stesso fortemente influenzato da quello che sono realmente, facendo storcere il naso a molti guru del branding sociale.

Dite che funziona il mio essere in equilibrio tra ciò che è giusto e sbagliato?

Oppure che bisogna seguire delle regole precise e non inventare le proprie?

lunedì 14 settembre 2015

Il popolo sovrano?



#Renzi ordina un nuovo aereo privato di Stato, il suo #governo decide di ricomprare tutte le auto blu con un mega appalto milionario, i consiglieri regionali della #Campania si aumentano lo stipendio, erano pochi € 6000 al mese ma De Luca, il famoso sceriffo, vorrebbe che guadagnassero quanto i parlamentari.
Noi invece, ci alziamo presto ogni mattina per andare a lavorare e siamo fortunati se ci pagano lo stipendio.
Sinceramente, a me, tutti questi hanno rotto il cazzo ma voi non siete studi di mantenere tutti questi ladri?

lunedì 6 luglio 2015

Reazioni a catena



Arrivare al box e accorgersi di aver preso le chiavi sbagliate ti cambia tutta la giornata.
La chiave di tutto sono i ritardi a catena che in una vita di corsa si rigenerano con conseguenze catastrofiche.
Aver sbagliato le chiavi mi costa 15 minuti di ritardo alla partenza, che generano un blocco nel traffico del raccordo di almeno 30 minuti in più. 

Entrando in ufficio con 45 minuti di ritardo, dovrò uscire più tardi e troverò il punto massimo di traffico del rientro a casa dei lavoratori romani.
Questo traffico mi farà arrivare in netto ritardo sulla ciclabile dove dovrò correre per un ora e recuperare la sedentarietà di una giornata di lavoro al computer.

Quando finalmente rientrerò a casa dovrò fare una doccia veloce e sedarmi a tavola per cena in mega ritardo con la mia compagna che mi guarderà in cagnesco per tutta la cena.
Ma la cosa più grave di tutte sarà che il mio sedere toccherà il divano con un ritardo tale da non concedermi il mio tanto agognato ozio libero.

Ora però mi pongo due domande esistenziali di difficile risposta:

- Che cavolo ho fatto a fare la doccia se sono già tutto sudato?

- Perché mi accorgo di aver sbagliato a prendere le chiavi solo quando sono attivato fuori la serranda del box?



- Perché il box auto deve distare da casa 600 metri?

domenica 14 giugno 2015

Cervelli al semaforo


I giovani italiani sono la speranza per il futuro del nostro paese.

Prendiamo ad esempio questo ragazzo sulla trentina e una Yaris con i vetri oscurati.
Per distinguersi meglio tra la gente, ha montato un terminale di marmitta triangolare che borbotta come se avesse una macchinetta del caffè al posto del motore.
Probabilmente questa cosa soltanto una questione di gusto personale ma il suo estro e la sua genialità non finiscono qui.

Al semaforo lui è convinto che la linea di arresto sia soltanto un segnale facoltativo infatti la supera puntualmente per andarsi a fermare sulle strisce pedonali che mi sembrano molto più comode larghe.
Giustamente il poverino da quella posizione non riesce a vedere il colore del semaforo quindi, quando scatta il verde, se nessuna auto dietro glielo fa notare con estremo garbo e gentilezza, lui resta lì imbambolato a guardare il cielo.

Se poi sei così fortunato da trovartelo davanti per un po' di strada, ti può capitare che improvvisamente giri di scatto per entrare dal benzinaio, così da costringerti in una manovra di inchiodata improvvisa per evitare un tamponamento.
Ma in realtà, il genio, non è che ha dimenticato di mettere la freccia, semplicemente ha coperto permetta i fari posteriori con una fascia completamente oscurante di colore nero molto elegante.
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È stato davvero un peccato doverlo abbandonare per andare al lavoro, chissà quante mirabolanti altre cose e mi avrebbe potuto insegnare.

Meno male che essendo maggiorenne costui ha il diritto di voto, così potrà sicuramente regalarci dei governanti svegli come lui.
Si sa che a quarant'anni si è troppo intolleranti verso i giovani, io direi invece di lasciarli fare, perché questi saranno il nostro brillante futuro.

lunedì 30 marzo 2015

La distanza sociale

Che speranze abbiamo in #Italia di migliorare la nostra vita se chi ci governa guadagna in un anno più di quello che noi guadagnano in un intera vita.
Pensate davvero che conoscano i nostri problemi o che gliene freghi qualcosa?
Noi stiamo lavorando per pagare agi e privilegi ad una classe governante che vive nel menefreghismo più totale e che ci suggerisce di andarcene a lavorare all'estero.
Non credete che abbiamo fallito il loro mandato e debbano tornarsene a casa senza vitalizi e pensioni d'oro?

domenica 22 febbraio 2015

Tutti noi, precari e senza futuro


Da oggi in Italia siamo tutti precari ed avremo pensioni da fame. 
I politici invece conservano i loro privilegi, con stipendi da nababbi e vitalizi dopo pochi anni di governo.


Mi sembra di essere tornat indietro di centinaia di anni quando c'erano i feudatari che sfruttavano i braccianti.

Noi siamo quei braccianti stupidi ed ignoranti nonostante la modernità e le tecnologie informative crediamo a quello che ci dicono al telegiornale e sui giornali pagati con i soldi nostri dai partiti.

Ci fanno credere di vivere in una democrazia ma gli ultimi due governi, che ci hanno tolto ogni diritto, chi li ha votati?
Io no, e nemmeno voi, si sono appropriati da soli del potere, lo hanno gestito, se lo sono passato tra di loro come avrebbe fatto il migliore dei regimi.

Noi come popolo di pecore resteremo a guardare mentre ci distruggono il futuro, ci deridono e ci schiacciano perché siamo da sempre un popolo senza palle.


mercoledì 11 febbraio 2015

La Grecia vicina al baratro




La Grecia ha due settimane di tempo per accordarsi con l'Europa altrimenti non potrà più pagare stipendi pubblici e pensioni. 

Le conseguenze non sarebbero una semplice crisi ma un vero è proprio caos con il paese in ginocchio e la gente per strada a reclamare il proprio denaro per poter sopravvivere.

Pensavate davvero che bastasse votare Tsipras per salvare la nazione ed uscire dall'euro?

giovedì 22 gennaio 2015

In questo mondo di giornali ladri

Mentre me ne stavo tranquillamente a lavorare dopo il ritardo accumulato grazie al solito traffico che si genera ogni maledetta mattina sulla statale #Pontina arriva un messaggio di un'amica che mi fa notare la somiglianza tra la foto su questo articolo di Romatoday:

Guardo la foto e resto sorpreso dallo scoprire che non si tratta di somiglianza ma la foto è esattamente uguale alla mia:



scattata questa stesa mattina e pubblicata su tutti i miei profili Social.

Questo il mio post su Facebook:

Ora a parte la rabbia che mi è presa nello scoprire che questa rivista, oltre a prendere dalle mie tasse i finanziamenti all'editoria, senza che io abbia dato un consenso, mi ruba anche le foto. 

Non mi paga per usarla e nemmeno paga qualche giovane reporter che gli  faccia dei servizi sul campo.

Questa #Italia è proprio una nazione di ladri senza dignità.
Voi cosa fareste al posto mio?

giovedì 8 gennaio 2015

Gli asili nido di Roma non sono più sicuri



Con l'entrata in vigore del nuovo contratto unilaterale per le educatrici di asilo nido del Comune di Roma è stato fatto un grave attentato alla sicurezza di tutti i bambini.

Se prima per legge era garantito un rapporto di sette bambini per ogni insegnante, adesso questa norma è sparita ed in caso di assenze o malattie dell'insegnante non si invia nemmeno più la supplenza in copertura.

Questo fa sì che si creino situazioni assolutamente a rischio per i bambini, ad esempio può capitare che due insegnanti debbano badare da sole a 24 bambini di età tra uno e due anni di età mentre nel reparto dei neonati un'unica insegnante deve guardare 9 bambini.

Come può un'educatrice badare da sola a nove lattanti? E che cosa succederebbe in caso di pericolo? Chi porterebbe fuori tutti i bambini in sicurezza dalla struttura?

Se io fossi un genitore sarei veramente preoccupato, e vorrei dei chiarimenti in merito prima di lasciare i miei bambini in pericolo.
Perché i genitori romani, stiano a casa senza fare niente è una cosa che mi lascia senza parole.
Dovrebbero andare tutti al comune a chiedere spiegazioni in merito?

In un nido del centro, oggi, un'educatrice è rimasta da sola con 16 bambini, chiaramente non è possibile nemmeno cambiare un bambino o dagli la merenda in una tale situazione, perché 15 bambini avrebbero dovuto gestirsi da soli.

In tutto questo non abbiamo pensato alle insegnati, e se avessero bisogno di andare al bagno? Forse è vietato per un'educatrice moderna avere delle proprie funzioni fisiologiche.