mercoledì 7 ottobre 2015

Siamo solo il brand di noi stessi?


Non deludere le aspettative è il primo pensiero che ti passa in testa prima di scrivere un post.
Non puoi essere troppo aggressivo o volgare, non puoi essere troppo banale, non puoi raccontare la prima cosa che ti passa per la testa e nemmeno scrivere cose personali che potrebbero non interessare a nessuno.

Non essere troppo pessimista ma nemmeno ottimista perché a qualcuno potrebbero dare fastidio entrambe le estremizzazioni.

Scrivere frasi con significati nascosti o sotto intesi che le persone che non ti conoscono non sono in
grado di recepire non è una buona idea, devi essere il più chiaro possibile.

Fare personal branding non è una passeggiata di salute ed ambire ad avere più di followers non serve certo ad ingrossare il proprio ego ma è un preciso progetto di crescita personale in un campo che molti nemmeno conoscono o considerano il gioco di pochi.

Questa faticosa ricerca ti fa correre il rischio di snaturare te stesso e non trasmettere agli altri quello che sei veramente ma quello che vuoi che pensino tu sia.

Un po' come diceva Pirandello, devi indossare la tua maschera migliore ed apparire come il più brillante dei comunicatori della rete sociale. No, non diceva così dei social network, perchè non poteva conoscerli ma conosceva le persone ed il loro modo di interagire con gli altri, che è lo stesso principio di comunicazione dei moderni social, più soggetti a mascherare il proprio essere per la mancanza di comunicazione
visiva diretta.

Il rischio più grosso che si corre però è quello di non essere più se stessi ma un canone di perfezione che esula dalla propria indole e genera collegamenti sociali un tantino ghettizzati.

Voi siete davvero voi stessi sui social?

Io ci provo per non dimenticare me stesso da un'altra parte, a buttarci dentro gran parte delle mie emozioni, negative, positive e spesso anche noiose e ripetitive. Genero un brand di me stesso fortemente influenzato da quello che sono realmente, facendo storcere il naso a molti guru del branding sociale.

Dite che funziona il mio essere in equilibrio tra ciò che è giusto e sbagliato?

Oppure che bisogna seguire delle regole precise e non inventare le proprie?

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