mercoledì 26 gennaio 2011

Sprecati 30 milioni di soldi pubblici



Ci sono notizie importanti che spesso passano inosservate ai canali media tradizionali, così si finisce per nascondere fatti che la dicono lunga sul grado di dubbia moralità in cui versa lo stato italiano.
Dal 2006 ad oggi il senato della Repubblica Italiana ha sperperato una cifra pari a "30 milioni di euro" per prendere in affitto un edificio al centro storico di Roma, ristrutturarlo ed adibirlo ad uffici per dipendenti e Senatori. 
Questi uffici non sono mai terminati, mancano ancora sedie, scrivanie ed arredi ma a quanto pare non ci sono reali intenzioni di terminare i lavori.


La denunciare del fatto è dovuta al segretario dei radicali, Mario Staderini, che spiega che l'edificio è stato preso in affitto nel 2003 con un canone annuo di 471 mila euro fino al 2021 e che negli anni sono stati spesi 30 milioni di euro ed ancora si prevede una spesa di altri 10 milioni di euro. 
Il senato, infatti, pare che non abbia realmente bisogno di questi uffici, perché la quantità di senatori e risorse umane impiegate negli anni non è mai cresciuta ma diminuita.


Indovinate un po’ chi è stato ad ordinare questo ampliamento, un certo angelo Balducci che nel 2006 dirigeva il Provveditorato delle Opere pubbliche.
A chi sono stati assegnati i lavori di ristrutturazione? Semplice all'architetto Angelo Zampolini. Due nomi che non passano inosservati e che sono ricorrenti nelle inchieste per i grandi appalti pubblici. 


Per fortuna che ci sono persone come Staderini che si prendono a cuore le questioni del paese e negli anni hanno dedicato il loro tempo a lottare e denunciare tutti gli sprechi della politica, che sono poi direttamente costi che gravano su noi poveri contribuenti.


Nel nostro piccolo cosa possiamo fare di concreto per cambiare le cose? 


Non lo so, oppure si ma di sicuro non sono chiacchiere.


Intanto come diceva il principe De Curtis "E io pago..."

lunedì 24 gennaio 2011

Un nuovo bavaglio per legge





Ho appreso da poco della nuova proposta di legge del pdl per bloccare l'uso eccessivo di intercettazioni.
Il disegno di legge stabilisce il principio di responsabilità per il giudice e per il pm che hanno autorizzato le intercettazioni nel caso in cui la competenza funzionale e territoriale sia altrove.
Inoltre viene introdotto un nuovo reato, l’articolo 315 bis del Codice di procedura penale, sulla riparazione per ingiusta intercettazione di comunicazioni telefoniche o di conversazioni: «Il cittadino che viene assolto, prosciolto o archiviato in un procedimento nel quale è stato sottoposto a intercettazione, otterrà un’equa riparazione, un indennizzo per la violazione della privacy che potrà arrivare fino al tetto di 100.000 euro». 

In pratica i pm non saranno più liberi di effettuare un’inchiesta in quanto potrebbero poi in caso di errore trovarsi in seri guai.
La cosa più assurda è che questa legge servirebbe veramente poco agli italiani che hanno problemi ben diversi da quello delle intercettazioni.
In un paese in crisi, dove il lavoro è sempre più precario, dove chi lavora non riesce ad arrivare alla fine del mese, che cosa può fregare al popolo delle intercettazioni.
Le persone oneste non hanno problemi simili, che vengano pure ad intercettarci tutti, al massimo scoprirebbero che cosa abbiamo intenzione di mangiare per cena o di che colore indossiamo le mutande.

Il problema vero del paese è il non governo. Persone che sono state elette dal popolo che se ne stanno lì a non far niente e discutere di problemi personali.
Perché non pensano a risolvere i problemi del paese invece di stare a litigare su cose che proprio non interessano ai comuni mortali.
In Italia esiste una magistratura, anche molto garantista, quindi lasciate che siano loro ad occuparsi di fare indagini e farle senza nessuna intromissione esterna, che difficilmente in Italia i truffatori pagano, quindi figuriamoci se uno si ritiene innocente che cosa può mai temere...