A volte mi fermo a guardare le finestre delle nostre città, sembrano una specie di carcere dove tutti sono condannati a stare rinchiusi dietro le sbarre.
Come si è passati dai tempi dei miei nonni che lasciavano la porta di casa spalancata per chiunque volesse nel quartiere volesse entrare, anche solo per un saluto o un caffè, per condividere il forno con chi poteva permettermelo, finendo per essere tutti una sola immensa famiglia, a questa segregazione moderna?
Oggi si vive con la paura del prossimo e c'è chi ti vuole entrare in casa per rinate quello che è tuo. Oggi c'è una violenza ed una rabbia mai visti prima, tutti invidiano ed odiano il prossimo, ne hanno paura, vorrebbero prevaricarlo, superarlo, sentirsi migliori e più forti, vorrebbero potere e denaro ma si dimenticano di vivere e gioire di quello che hanno.
Di chi è stata le colpa di questo cambiamento, dei nostri padri, oppure nostra? Cosa ci hanno lasciato e cosa lasceremo ai nostri figli?