Perché in ogni persona che incontro al mattino c'è sempre un velo di tristezza negli occhi, una profonda insoddisfazione ed una rabbia repressa? Non è difficile capirlo.
Ci creano in un posto caldo ed accogliente nel quale ci viene chiesto come massimo sforzo di mangiare e dormire.
Poi dopo nove mesi qualcuno decide di spingerci fuori da quel paradiso, apre una porta ci tira fuori e ci riempie di schiaffi fino a farci piangere.
Il mondo di fuori ci sembra così incomprensibile e faticoso, dobbiamo imparare a mangiare, parlare e camminare e non è certo un compito semplice.
Quando abbiamo imparato per bene queste cose e stiamo cominciando a divertirci ci mandano a scuola.
Per tanti anni dobbiamo alzarci presto la mattina per andare in un luogo pieno di altri disperati come noi, dove ci imbottiscono di nozioni di cui non ci frega niente ma non sappiamo che il peggio deve ancora arrivare.
Finita la scuola ci chiedono di andare via di casa e mantenerci con le proprie forze e con le conoscenze acquisite durante gli anni di scuola che non abbiamo mai preso sul serio.
Così troviamo lavoro ed un padrone e per tutta la vita ci toccherà alzarci all'alba per recarci in ufficio a farsi insultare e sfruttare da qualcuno che ci considererà oggetti di sua proprietà.
I più fortunati faranno qualcosa che gli piace ma molti saranno costretti a fare ogni giorno un lavoro che odiano pur di guadagnare i soli per pagare le bollette e le rate dell'automobile, il televisore ed il cellulare nuovo.
Dopo una dura giornata di lavoro, chi è fortunato troverà a casa un piatto caldo ed un sorriso ma per gli altri ci sarà ancora da cucinare, lavare i piatti, stendere i panni e pulire casa.
E allora cosa sarà rimasto se non la speranza di avere una pensione felice? Niente, perché quella è stata già mangiata tutta dai nostri genitori e per noi non ci saranno nemmeno le briciole.